IL CANALE GUZZI | ||
La pulizia del "Canale Guzzi" avvenuta ad opera dei volontari tra Maggio e Giugno 2012. A partire dalla località "Mulino" punto di partenza della passeggiata l'intero percorso fino alla fontana di San Lorenzo è stato pulito da piante, arbusti e terra. E' stata creata una scaletta di accesso e messo in sicurezza l'intero tratto.
STORIA Nel Maggio del '43 si costituì a Milano la Società Idroelettrica Alta Pioverna che guidata dal fondatore Celestino Lampis doveva sopperire alla caranze di energia elettrica dovuta alle distruzioni provocate dalla guerra. Tra il Luglio del '47 ed il Dicembre del '48 venne costruito il Canale Guzzi per fornire corrnete elettrica alla Moto Guzzi di Mandello del Lario. |
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Questa centrale elettrica lavorava alimentata dalle acque del bacino d'utenza noto come "Pioverna Orientale" che prendeva l'acqua dalle valli del Faggio, di Bongio, Ferrera e del Lupo e venivano convogliate nel serbatoio di Maggio a 836 m.s.l.m. Dal serbatoio di Maggio un tubo lungo 1580 m. del diametro di 65 cm e con un salto di 210 mt portava l'acqua alle turbine poste in località "La folla" (ancora ben visibile la vecchia centrale di colore verde ora adibita a falegnameria). Impressionanti i racconti di qui lavoratori che presero parte a questa opera e che dopo sessant'anni ricordano ancora la fatica: "C'erano molti gruppi di lavoratori, alcuni nel serbatoio, altri sui canali, gruppi di 5/6 persone; fu dura lavorare nel serbatoio perchè la terra era dura, molto dura e facemmo tutto a mano...un serbatoio di 30 mt di profondità..... lavoravamo a volte anche 12-14 ore al giorno, se dovevamo lavoravamo in continuazione come quando facevano la miscela di calcestruzzo per la pareti..... ci vollero più di due mesi per scavare il serbatoio, era enorme ! ... quando costruimmo il serbatoio arrivarono moltissime persone da Cassina, Moggio, Pasturo.... io ho sempre lavorato li, ho sempre fatto quel lavoro, lavoravo alle pareti della vasca fino a strapparmi le unghie delle mani, insieme ai carpentieri.... e dovevi fare quello che dicevano". Fonte: Marialuisa Invernizzi Noi vorremmo, anche con questo piccolo nostro sforzo paragonato a tanto lavoro, permettere a chi lo desidera di camminare su questa bella passeggiata di Maggio magari ricordando le persone che tanto si sono sacrificate per quest'opera.
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